Gli eliozoi sono protozoi abbastanza comuni, diffusi un po' dappertutto,ma più facilmente rintracciabili in autunno, la stagione in cui si riproducono.
Letteralmente, la parola eliozoo significa "animale sole" per la somiglianza che essi hanno con la nostra stella. Il loro corpo sferico misura da 20 a 40 micron.I raggi, detti assopodi, sono molto lunghi e servono sia per la locomozione sia per la cattura delle prede.
L'eliozoo è un feroce predatore delle acque stagnanti; se ne sta immobile nella attesa della preda. Non appena una entra in contatto con i suoi assopodi, con uno scatto si attacca alla vittima, le inietta un veleno paralizzante, dopo di che, sempre con i suoi assopodi, inizia a succhiare il citoplasma della preda che, nell'arco di alcune ore, sarà completamente fagocitata. Gli eliozoi non esitano ad attaccare prede assai più grandi di loro, come i paramenci; in questo caso, nell'oculare del microscopio si assiste a delle lotte feroci, tali da far invidia alla caccia dei felini predatori nelle savane. Nel corso delle nostre osservazioni abbiamo assistito alla disperata battaglia per la sopravvivenza di parameci catturati, lotta durata anche per cinque, dieci minuti. In qualche caso le prede sono riuscite, a prezzo di poderosi sforzi a liberarsi, ma la maggior parte delle volte, hanno dovuto soccombere e farsi divorare lentamente in una lunghissima agonia. Non finisce qui. Talvolta vari eliozoi si sono avvinghiati alla stessa vittima, ma la cosa più sorprendente è che un medesimo eliozoo può catturare tre o quattro prede contemporaneamente.
Gli eliozoi sono capaci di questo ed altro. Si nutrono di ciliati, rotiferi, flagellati e forme larvali di crostacei copepodi. Alcune specie, però, possono cibarsi d'alghe.
La caratteristica principale degli eliozoi è costituita dai raggi (gli assopodi). Essi, oltre che un organo per la caccia, possono essere utilizzati nella locomozione. Al loro interno scorre il citoplasma; a forte ingrandimento lo si può osservare. Gli assopodi si possono considerare affini agli pseudopodi. Possono essere ritirati e, poi, ricostituiti nell'animale.
Al pari di altri microrganismi, hanno la possibilità di superare momenti di difficoltà, mancanza di nutrimento o modificazioni ambientali sfavorevoli, trasformandosi in "cisti", uno stato particolare in cui la loro vita è rallentata, fino al ritorno di condizioni ottimali. Le funzioni vitali non si fermano del tutto,anzi, in alcuni casi, la fase di cisti può essere raggiunta per assicurare la riproduzione con un processo particolare detto autogamìa, il cui studio è riservato a microscopisti molto evoluti.
Se dovesse capitarvi di rintracciare un eliozoo in una goccia ricca di altri protozoi, ad esempio parameci, tenete sotto osservazione il vostro soggetto; se avrete pazienza, prima o poi, potrete assistere alla cattura di una preda.
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